Venti mesi per rilanciare il partito . Venti mesi per un lavoro capillare sul territorio anche nelle scuole e nelle università, per i congressi e soprattutto
per le riforme che fino ad orasono rimasteingolfate in Parlamento.
Il Pdl può tornare a vincere nel 2013, Silvio Berlusconi ne è convinto, promette di impegnarsi in prima persona per centrare di nuovo il bersaglio e sprona anche i suoi a crederci nella riunione convocata a Palazzo Grazioli con i coordinatori regionali
alla quale hanno preso parte, oltre al segretario del Pid,il Guardasigilli Angelino Aliano, pure i coordinatori nazionali Ignazio La Russa, Denis Verdini e Sandro Bondi.
Come sua abitudine il premier parte dai sondaggi che danno il partito
al 28 per cento mentre ilPd èfermo al 26. «Possiamo farcela all eprossime elezioni-dice Berlusconi - ma dobbiamo recuperare consenso tra gli elettori facendo
le riforme». Il capo del governo si riferisce a quella della
giustiziae in particolare alla legge sulle intercettazioni
che, precisa, «è stata fermata a causa di Fini e della Bongiorno».
La perdita di consenso però, sostiene il premier è dovuta anche alla pressione dei media «faziosi», puntando il dito in particolare contro la Rai ed Annozero di Santoro. E proprio in riferimento a Santoro e alle telefonate che il premier fece all`ex dg Rai Mauro Masi e all`excommissario dell`Authority per le comunicazioni, Giancarlo Innocenzi, Berlusconi le definisce solo «uno sfogo plausibile» per il quale è assurdo essere indagati.
Il premier dunque indica la necessità di recuperare un rapporto nuovo con i media ed inparticolare con internet per sfruttarne l`enorme potenziale, come
ha saputo fare il presidente Usa Obama. Accanto al lavoro sui media però c`è
quello sul territorio, il contatto diretto con la gente che il premier vuole rendere
sempre più stretto. Sarà la «gente» a scegliere i candidati alle prossime amministrative, promette Berlusconi, che però
è allergico alla parola «primarie» che gli ricorda troppo la
sinistra e preferisce chiamarle «elezioni popolari».
Tocca poi al neosegretario Alfano indicare la strada verso il rilancio del partito ai coordinatori regionali. Apartire dal 31 luglio si darà il via al tesseramento mentre entro la fine di
settembre si stilerà il regolamento.I congressi per l`elezione diretta dei
coordinatori comunali e provinciali si terrano tutti entro dicembre.
E a fine novembre ci sarà un election day in ogni provincia
per far eleggere dalla base gli oltre 100 coordinatori. «Sarà
il nostro popolo, il popolo del Pdl a scegliere i candidati
per le amministrative», dice Alfano.
La macchina del partito si muove per stabilire la strategia che dovrà portare al voto e dovrà essere una strategia vincente .Alfano si lascia ispirare da una metafora calcistica: dobbiamo fare il golden goal alle prossime politiche. Certo
l`asso nella manica del partito resta sempre Berlusconi perché, prosegue Alfano, «è l`unico difensore dell ademocrazia e della
trasparenza ed è lui l`unico inventore del bipolarismo.Però occorre ricostruire
pure un rapporto con gli elettori e immettere forze fresche
nel partito, rilanciando la presenza nei licei e nelle università
perché, dice Alfano, «in questi ambiti è fortel`apprezzamento
personale e la passione, fattori determinanti per la selezione
di nuove leve. Bisogna cioè riaccendere le lampadine spente
che si erano fulminate».
Da parte loro icoordinatori sono pronti a mettersi in discussione per ripartire. «Chi ha incarichi di responsabilità nel partito e per il partito, inclusi i coordinatori regionali, è giusto rimetta il proprio mandato», dice il coordinatore del Friuli
Venezia Giulia Jsidoro Gottardo.In modo da lasciare Alfano «nelle
condizioni di agire con il massimo di libertà». E non è il
solo a pensarla così. Pure il coordinatore ligure, Michele Scandroglio, invita tutti a lasciare l`incarico perché, afferma, «la prima fase del partito finisce ed
inizia un percorso nuovo,quello delle regole, dei congressi, della responsabilità e del rilancio».
per le riforme che fino ad orasono rimasteingolfate in Parlamento.
Il Pdl può tornare a vincere nel 2013, Silvio Berlusconi ne è convinto, promette di impegnarsi in prima persona per centrare di nuovo il bersaglio e sprona anche i suoi a crederci nella riunione convocata a Palazzo Grazioli con i coordinatori regionali
alla quale hanno preso parte, oltre al segretario del Pid,il Guardasigilli Angelino Aliano, pure i coordinatori nazionali Ignazio La Russa, Denis Verdini e Sandro Bondi.
Come sua abitudine il premier parte dai sondaggi che danno il partito
al 28 per cento mentre ilPd èfermo al 26. «Possiamo farcela all eprossime elezioni-dice Berlusconi - ma dobbiamo recuperare consenso tra gli elettori facendo
le riforme». Il capo del governo si riferisce a quella della
giustiziae in particolare alla legge sulle intercettazioni
che, precisa, «è stata fermata a causa di Fini e della Bongiorno».
La perdita di consenso però, sostiene il premier è dovuta anche alla pressione dei media «faziosi», puntando il dito in particolare contro la Rai ed Annozero di Santoro. E proprio in riferimento a Santoro e alle telefonate che il premier fece all`ex dg Rai Mauro Masi e all`excommissario dell`Authority per le comunicazioni, Giancarlo Innocenzi, Berlusconi le definisce solo «uno sfogo plausibile» per il quale è assurdo essere indagati.
Il premier dunque indica la necessità di recuperare un rapporto nuovo con i media ed inparticolare con internet per sfruttarne l`enorme potenziale, come
ha saputo fare il presidente Usa Obama. Accanto al lavoro sui media però c`è
quello sul territorio, il contatto diretto con la gente che il premier vuole rendere
sempre più stretto. Sarà la «gente» a scegliere i candidati alle prossime amministrative, promette Berlusconi, che però
è allergico alla parola «primarie» che gli ricorda troppo la
sinistra e preferisce chiamarle «elezioni popolari».
Tocca poi al neosegretario Alfano indicare la strada verso il rilancio del partito ai coordinatori regionali. Apartire dal 31 luglio si darà il via al tesseramento mentre entro la fine di
settembre si stilerà il regolamento.I congressi per l`elezione diretta dei
coordinatori comunali e provinciali si terrano tutti entro dicembre.
E a fine novembre ci sarà un election day in ogni provincia
per far eleggere dalla base gli oltre 100 coordinatori. «Sarà
il nostro popolo, il popolo del Pdl a scegliere i candidati
per le amministrative», dice Alfano.
La macchina del partito si muove per stabilire la strategia che dovrà portare al voto e dovrà essere una strategia vincente .Alfano si lascia ispirare da una metafora calcistica: dobbiamo fare il golden goal alle prossime politiche. Certo
l`asso nella manica del partito resta sempre Berlusconi perché, prosegue Alfano, «è l`unico difensore dell ademocrazia e della
trasparenza ed è lui l`unico inventore del bipolarismo.Però occorre ricostruire
pure un rapporto con gli elettori e immettere forze fresche
nel partito, rilanciando la presenza nei licei e nelle università
perché, dice Alfano, «in questi ambiti è fortel`apprezzamento
personale e la passione, fattori determinanti per la selezione
di nuove leve. Bisogna cioè riaccendere le lampadine spente
che si erano fulminate».
Da parte loro icoordinatori sono pronti a mettersi in discussione per ripartire. «Chi ha incarichi di responsabilità nel partito e per il partito, inclusi i coordinatori regionali, è giusto rimetta il proprio mandato», dice il coordinatore del Friuli
Venezia Giulia Jsidoro Gottardo.In modo da lasciare Alfano «nelle
condizioni di agire con il massimo di libertà». E non è il
solo a pensarla così. Pure il coordinatore ligure, Michele Scandroglio, invita tutti a lasciare l`incarico perché, afferma, «la prima fase del partito finisce ed
inizia un percorso nuovo,quello delle regole, dei congressi, della responsabilità e del rilancio».
da Il Giornale
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