Tra le ambizioni di Alfano, spicca quella di avviare una costituente popolare per fare convergere su un unico progetto politico, in sintonia con il Ppe, i partiti che hanno lo stesso riferimento politico in Europa. In pratica, e' il tentativo del Pdl di recuperare come alleato l'Udc di Pierferdinando Casini. Ma dopo il voto su Papa anche questa impresa si e' fatta difficile. Di fatto, votando per l'arresto, il leader dell'Udc ha rinnegato il garantismo che per piu' di 60 anni e' stato un punto fermo tra i valori della vecchia Dc. Una scelta che pesera' non poco sul futuro di Casini, e ne ridisegna in peggio il profilo politico.
In nome dell'antiberlusconismo, il leader dell'Udc si e' consegnato al giustizialismo manettaro che ormai e' la vera cifra politica non solo dell'Idv di Di Pietro, ma anche del Pd di Bersani. Forse consapevole di questo scivolone, lo stesso Casini si e' sentito in dovere di elogiare in aula l'intervento di Maurizio Paniz (Pdl), un discorso contrario all'arresto di Papa di elevato profilo istituzionale, fatto con argomenti squisitamente garantisti e liberaldemocratici.
Ma quando si vota l'arresto di un deputato, non e' possibile tenere il piede in due scarpe. Casini ha scelto la soluzione piu' comoda e pagante sul piano mediatico, quella di chi consegna la dignita' e la liberta' del Parlamento democratico ai voleri dei pm, alle pretese mai sazie dell'anti-casta e dell'anti-politica. Una scelta furba, opportunista, ma debole, che in prospettiva appare suicida, soprattutto per chi aveva l'ambizione di essere uno statista della nuova generazione, un leader politico capace di rappresentare un centro moderato e garantista, e alla fine si e' rivelato un clone sbiadito di Di Pietro. Peccato, davvero una grande delusione.
In nome dell'antiberlusconismo, il leader dell'Udc si e' consegnato al giustizialismo manettaro che ormai e' la vera cifra politica non solo dell'Idv di Di Pietro, ma anche del Pd di Bersani. Forse consapevole di questo scivolone, lo stesso Casini si e' sentito in dovere di elogiare in aula l'intervento di Maurizio Paniz (Pdl), un discorso contrario all'arresto di Papa di elevato profilo istituzionale, fatto con argomenti squisitamente garantisti e liberaldemocratici.
Ma quando si vota l'arresto di un deputato, non e' possibile tenere il piede in due scarpe. Casini ha scelto la soluzione piu' comoda e pagante sul piano mediatico, quella di chi consegna la dignita' e la liberta' del Parlamento democratico ai voleri dei pm, alle pretese mai sazie dell'anti-casta e dell'anti-politica. Una scelta furba, opportunista, ma debole, che in prospettiva appare suicida, soprattutto per chi aveva l'ambizione di essere uno statista della nuova generazione, un leader politico capace di rappresentare un centro moderato e garantista, e alla fine si e' rivelato un clone sbiadito di Di Pietro. Peccato, davvero una grande delusione.
Il Velino
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