
'Leggere l'intervista di oggi a Fabio Granata sull'Espresso.it ci conferma nella scelta di rimettere i nostri incarichi nel movimento giovanile di Futuro e Liberta'.
Le scelte di ogni giorno di Fli indicano infatti chiaramente che si valuta la possibilita' di alleanze innaturali, persino con Di Pietro. Noi giovani di centrodestra non intendiamo impegnarci un altro anno solo per venire poi informati all'ultimo di patti con chi di centrodestra non e'. Crediamo che dopo il ritiro di Berlusconi si debba lavorare da subito per un centrodestra nuovo, e ci impegneremo per questo con l'associazione Fareitalia.' Lo affermano in una nota congiunta Giovanni Basini, Matteo Laruffa, Luca Lorenzi, Cecilia Moretti, Antonio Rapisarda, Antonio Riolo e Pietro Urso, Dirigenti Nazionali di Generazione Futuro annunciando le dimissioni dal movimento giovanile di Futuro e Liberta'.
MA COSA AVEVA DETTO GRANATA?
GRANATA: FINI E DI PIETRO FUTURI ALLEATI"Gianfranco e Tonino sarebbero perfetti per costruire insieme il nuovo partito della nazione e della legalità. Non staremo mai più con il Pdl. Urso e Ronchi? Due infiltrati, meno male che se ne sono andati". Lo afferma il futurista Fabio Granata che, intervistato da L'Espresso, propone di "trasformare il movimento di Fini in un partito organizzato che superi le categorie del '900 e di recuperare lo spirito delle origini, più innovativo che moderato". E aggiunge: "I nodi che si sono sciolti in questi giorni con l'allontanamento di Urso, Ronchi e Scalia, le uniche tre persone che realmente non credevano a questo progetto e tra l'altro solo per motivi di organigrammi, rende più chiaro lo scenario. Non va tutto bene - ammonisce Granata - le criticità sono tantissime. Bisogna recuperare lo spirito delle origini e avere il coraggio di definirci più sull'identità culturale e politica che sulle alleanze. Del resto trasformare un grande movimento di opinione che ha in Fini un punto di riferimento in un partito organizzato è un'operazione difficilissima e che richiede tempo. Soprattutto quando costruita su una identità che vuole superare le categorie del '900".
Abbiamo perso molti consensi votando la riforma Gelmini - ragiona il deputato di Fli - in quella fase avevamo un grande consenso soprattutto tra i giovani, che non hanno apprezzato. E poi c'è stata sicuramente qualche contraddizione interna".
Le scelte di ogni giorno di Fli indicano infatti chiaramente che si valuta la possibilita' di alleanze innaturali, persino con Di Pietro. Noi giovani di centrodestra non intendiamo impegnarci un altro anno solo per venire poi informati all'ultimo di patti con chi di centrodestra non e'. Crediamo che dopo il ritiro di Berlusconi si debba lavorare da subito per un centrodestra nuovo, e ci impegneremo per questo con l'associazione Fareitalia.' Lo affermano in una nota congiunta Giovanni Basini, Matteo Laruffa, Luca Lorenzi, Cecilia Moretti, Antonio Rapisarda, Antonio Riolo e Pietro Urso, Dirigenti Nazionali di Generazione Futuro annunciando le dimissioni dal movimento giovanile di Futuro e Liberta'.
MA COSA AVEVA DETTO GRANATA?
GRANATA: FINI E DI PIETRO FUTURI ALLEATI"Gianfranco e Tonino sarebbero perfetti per costruire insieme il nuovo partito della nazione e della legalità. Non staremo mai più con il Pdl. Urso e Ronchi? Due infiltrati, meno male che se ne sono andati". Lo afferma il futurista Fabio Granata che, intervistato da L'Espresso, propone di "trasformare il movimento di Fini in un partito organizzato che superi le categorie del '900 e di recuperare lo spirito delle origini, più innovativo che moderato". E aggiunge: "I nodi che si sono sciolti in questi giorni con l'allontanamento di Urso, Ronchi e Scalia, le uniche tre persone che realmente non credevano a questo progetto e tra l'altro solo per motivi di organigrammi, rende più chiaro lo scenario. Non va tutto bene - ammonisce Granata - le criticità sono tantissime. Bisogna recuperare lo spirito delle origini e avere il coraggio di definirci più sull'identità culturale e politica che sulle alleanze. Del resto trasformare un grande movimento di opinione che ha in Fini un punto di riferimento in un partito organizzato è un'operazione difficilissima e che richiede tempo. Soprattutto quando costruita su una identità che vuole superare le categorie del '900".
Abbiamo perso molti consensi votando la riforma Gelmini - ragiona il deputato di Fli - in quella fase avevamo un grande consenso soprattutto tra i giovani, che non hanno apprezzato. E poi c'è stata sicuramente qualche contraddizione interna".
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