
Lo scenario non è quello di una popolazione costretta ad indossare maschere antì-gas come se ci si trovasse nella Tel Aviv sotto minaccia iraniana o nella
Londra di Churchill pressata dall`incubo del dittatore germanico.
Almeno non ancora.
Ma, a giudicare dal nuovo filone di indagine inaugurato dalla Procura di Napoli, la paradossale ed iperbolica immagine la si può intravedere in filigrana. Oggi c`è l`aria di Napoli a dover rispondere di qualcosa: e dovrà darla, una risposta, al super-perito nominato dagli inquirenti che indagano sull`eepidemia colposa» causata dall`omissione di pratiche a tutela della pubblica salute all`intemo del disastro dei rifiuti giacenti in strada. Parliamo dell`inchiesta che ha coinvolto il governatore Stefano Caldoro, secondo l`accusa primo responsabile della permanenza della spazzaturanellevie.Seaciòsi aggiunge anche il caso di "tifo murino" - il primo da 40 anni a questa parte - che ha colpito una persona la scorsa settimana,
ecco che la faccenda si fa (o appare) più complicata.
Sia l`aria napoletana che la patologia tifoidea rappresentano il nuovo "reparto"
su cui si sta concentrando l`attenzione del pool reati contro la pubblica amministrazione. Forse perché a Napoli non esistono centraline perla misurazione dell`inquinamento dell`aria, i magistrati hanno deciso di nominare un perito di fama (ancora ignoto il nome) per capire se vi siano contaminazioni da germi patogeni o altre sostanze e, so prattutto, se esista un nesso causale con l`immondizia: che, a ieri, ancora era nell`ordine di oltre 1.500 tonnellate. Suquesto "dettaglio",come sulla vicenda dell`infezione da tifo, non si registrano particolari
prese di posizione da parte del sindaco De Magistris:l`eco dei 5 giorni necessari per pulire la città risuona ancora forte appunto - nell`aria. Al luminare dell`epidemiologia sarà affiancato un medico legale.
Come tutto ciò sarà tradotto nella pratica induce al ricordo di immagini-tipo dell`epopea napoletana: l`aria di Napoli venduta in boccette ai turisti, agli emigranti o alcuni film con Totò.
Sta di fatto che l`input dalla procura è partito e, pertanto, si dovrà accertare se l`aria, opportunamente catturata in appositi contenitori, contenga microbi e germi vari pericolosi per la salute. Il progetto è sperimentale, nel senso che l`aria incapsulata e analizzata sarà prodotta come prova nell`eventuale dibattimento
una volta chiuse le indagini. Intento nobile, la cui logica potrebbe in teoria interessare qualunque angolo della città:
dalle bancarelle abusive lungo via Marina dove vendono copricerchi
per auto provenienti nella migliore delle ipotesi - dalla Cina agli sfasciacarrozze diffusi in giro, dai piccoli agglomerati "umani" sotto i ponti di San Giovanni e Poggioreale alle officine meccaniche e alle carrozzerie lungo corso Secondigliano. Quanto al caso di tifo balzato agli onori della cronaca, la cartella clinica del paziente sarebbe stata acquisita dalla procura. Ma cos`è il tifo murino? Non è il tifo o la febbre tifoidea cui siamo abituati a pensare: si tratta di una forma,
relativamente lieve, della stessa malattia e si può anche chiamare
"tifo di Telone". Non è esantematica, si trasmette da topo
a topo attraverso la "pulce murina". Può anche colpire l`uomo,
generalmente si presenta nelle aree portuali o nelle zone dove
l`aria è insalubre, nel Maghreb è abbastanza diffuso.
Indipendentemente dalla vicenda dei rifiuti, Napoli è "tecnicamente" un posto
che presenta alcune di quelle caratteristiche, almeno quanto
l`area portuale di Genova o di Venezia. I magistrati, però,
non possono tralasciare alcunché e, di conseguenza, hanno acquisito
pure questo elemento all`interno della più generale indagine
per epidemia colposa.
da Libero