giovedì 14 luglio 2011

NEL PDL SI FA STRADA IL SOSPETTO DI COMPLOTTO





"Silvio Berlusconi e' tornato silenzioso. Ieri - scrive IL FOGLIO - ha annullato una conferenza stampa prevista con Michela Vittoria Brambilla, ha lasciato la difesa di Fininvest alla figlia Marina (oggi lungamente intervistata da Panorama) ed e' sparito dai radar del Palazzo. Eppure il governo e la maggioranza lavorano, di concerto con le opposizioni, per approvare oggi la manovra in Senato ed entro il fine settimana anche alla Camera.

Emendamenti, forse piccole modifiche, anche se Mario Draghi invoca novita' sostanziali e - sostenuto anche da un pezzo di Confindustria e dai giornali internazionali - una diversa distribuzione del peso della manovra. Subito almeno 13 miliardi, non i 5 previsti. Il messaggio precipita sulle preoccupazioni della maggioranza: se da lunedi', alla riapertura dei mercati, la nostra Borsa riprende a precipitare significa che la manovra non e' considerata sufficiente dagli investitori, e per il governo si metterebbe male. La bocciatura finanziaria e il turbinio sciacallesco degli speculatori - temono nel Pdl - potrebbe saldarsi con le architetture fin qui evanescenti delle opposizioni. Cioe' allo schema di Massimo D'Alema e Pier Luigi Bersani: il governissimo. A dare una mano arriveranno anche - e questo e' sicuro - novita' sulle inchieste napoletane che hanno lambito Gianni Letta e Giulio Tremonti. 'Ogni giorno ha la sua pena', dice al Foglio uno dei massimi dirigenti del Pdl. Nel Palazzo non si fa che parlare di procure in stato di guerra, si fa insistente il nome di uno degli uomini piu' vicini all'ex ministro Claudio Scajola: 'E' lui il prossimo che vogliono colpire'. Chissa'. In Campania - prosegue IL FOGLIO - e' gia' partita un'inchiesta della Dda di Napoli che coinvolge il pidiellino Luigi Cesaro, presidente della provincia, indagato per reati di camorra. La vicenda si somma a quella del ministro dell'Agricoltura Saverio Romano indagato per mafia a Palermo. La procura ha chiesto il rinvio a giudizio per il ministro e Antonio Di Pietro ha annunciato una mozione di sfiducia che potrebbe mettere in difficolta' la maggioranza alla Camera. 'Ed e' appena l'inizio', dicono. Oggi si votera' a Montecitorio, in giunta per le autorizzazioni, sull'arresto di Alfonso Papa (affaire Bisignani) mentre pende ancora la richiesta che riguarda Marco Milanese (indagine sulla Guardia di Finanza e presunta corruzione). La sindrome del complotto investe il Pdl a tutti i livelli e i messaggi che sono arrivati dai cosiddetti poteri forti intorno alla manovra vengono interpretati come una sorta di ultimatum all'esecutivo: fate voi adesso quello che potremmo altrimenti decidere di far fare a un altro governo. Di sicuro c'e' che Giorgio Napolitano non sembra entusiasta dell'uso potenzialmente strumentale che settori delle opposizioni vogliono fare della crisi speculativa che investe l'Italia.
Al Quirinale preoccupa la filosofia del 'tanto peggio tanto meglio'. Anche se - nessuno puo' dirlo - la presidenza della Repubblica non vedrebbe male, una volta messa al sicuro la manovra e superata ogni ipotesi di crollo della Borsa, un riaggiustamento degli equilibri di potere che dia al paese un governo piu' solido. Tuttavia in queste ore - conclude IL FOGLIO - il presidente Napolitano, assieme a Tremonti, Gianni Letta, e gli emissari del Pd, lavora soltanto alla manovra e per completare il disegno istituzionale che sembra essersi virtuosamente innescato e che portera' entro venerdi' all'approvazione definitiva (con annessa fiducia) della Finanziaria".

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